Pagina (347/993)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Se voi siete contento, potete vivere colle mani sulla pancia, e non avrete più bisogno di stare a mezza gamba nel pantano per acchiappar le rane.
      - Per me sarei contento - diceva il Tomo. Ma pensava agli occhi neri di Lucia, che lo cercavano di sotto all'impannata della finestra, e ai fianchi della sciancata, che si dimenavano come quelli delle rane, mentre andava di qua e di là per la casa, a fargli vedere tutta quella roba. Però una volta che non aveva potuto buscarsi un grano da tre giorni, e gli era toccato stare in casa della vedova, a mangiare e bere, e a veder piovere dall'uscio, si persuase a dir di sì, per amor del pane.
      - È stato per amor del pane, vi giuro! - diceva egli colle mani in croce, quando tornò a cercare comare Lucia dinanzi all'uscio. - Se non fosse stato per la malannata non sposavo la sciancata, comare Lucia!
      - Andate a contarglielo alla sciancata! gli rispondeva la ragazza, verde dalla bile. - Questo solo voglio dirvi: che qui non ci avete a metter più piede -.
      E la sciancata gli diceva anche lei che non ci mettesse più piede, se no lo scacciava di casa sua, nudo e affamato come l'aveva preso. - Non sai che, prima a Dio, mi hai obbligo del pane che ti mangi?
      A suo marito non gli mancava nulla: lui ben vestito, ben pasciuto, colle scarpe ai piedi, senza aver altro da fare che bighellonare in piazza tutto il giorno, dall'ortolano, dal beccaio, dal pescatore, colle mani dietro la schiena, e il ventre pieno, a vedere contrattare la roba. - Quello è il suo mestiere, di fare il vagabondo!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Tutte le novelle
di Giovanni Verga
pagine 993

   





Tomo Lucia Lucia Lucia Dio