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      Io son nato da maestri di bottega, mia cara. Non son mica un villano!
      - Lo dico per vostro bene. Vi spendete i soldi, e poi c'è sempre il caso d'attaccar lite con qualcheduno -.
      Brasi si sentì molle a quelle parole e a quegli occhi che evitavano di guardarlo. E si godeva il solluchero:
      - O a voi cosa ve ne importa?
      - Nulla me ne importa. Lo dico per voi.
      - O voi non vi seccate a star qui in casa tutto il giorno?
      - No, ringrazio Iddio del come sto, e vorrei che i miei parenti fossero come me, che non mi manca nulla -.
      Ella stava spillando il vino, accoccolata colla mezzina fra le gambe, e Brasi era sceso con lei in cantina a farle lume. Come la cantina era grande e scura al pari di una chiesa, e non si udiva una mosca in quel sotterraneo, soli tutti e due, Brasi e Lucia, egli le mise un braccio al collo e la baciò su quella bocca rossa al pari del corallo.
      La poveretta l'aspettava sgomenta, mentre stava china tenendo gli occhi sulla brocca, e tacevano entrambi, e udiva il fiato grosso di lui, e il gorgogliare del vino. Ma pure mise un grido soffocato, cacciandosi indietro tutta tremante, così che un po' di spuma rossa si versò per terra.
      - O che è stato? - esclamò Brasi. - Come se v'avessi dato uno schiaffo! Dunque non è vero che mi volete bene?
      Ella non osava guardarlo in faccia, e si struggeva dalla voglia. Badava al vino versato, imbarazzata, balbettando:
      - O povera me! o povera me! che ho fatto? Il vino del padrone!...
      - Eh! lasciate correre; ché ne ha tanto il padrone. Date retta a me piuttosto.


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Tutte le novelle
di Giovanni Verga
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