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      Balestra era dei primi, e quasi non la riconosceva. Poi disse: - Oh, poveretta, come siete ridotta! -
      Andarono insieme al Parco, come al solito, discorrendo dei casi loro. Egli stava per terminare la ferma, e aspettava il congedo. - Ora, - disse, - me ne vado al mio paese -.
      Femia domandava se avesse notizie dell'Anna Maria. - No, da un gran pezzo - lo sapete il proverbio: lontan dagli occhi lontan dal cuore. - Non importa, - conchiuse. - Son contento ad ogni modo di tornarmene a casa -.
      Da che non s'erano più visti, egli si era trovata un'altra amante, lì nelle vicinanze. Femia lo vide insieme a lei qualche giorno dopo, che camminavano a braccetto pel viale.
      Balestra era stato zitto. Quando Femia gliene parlò la prima volta, gli venne un risolino furbo, fra pelle e pelle, sotto il naso a trombetta.
      - Ah, la Giulia? come lo sapete? -
      Ella glielo disse. Balestra voleva sapere pure che gliene sembrava. - E così - conchiuse Femia, - se partite, lasciate anche lei?
      - Già, non posso mica tirarmi dietro tutti quelli che vorrei. A questo mondo, si sa!... Ma ancora non le ho detto nulla -.
      Femia andava a cercarlo, ogni volta che poteva, timidamente, per chiedergli se gli occorresse qualche cosa. Lui, grazie, non gli occorreva nulla. Quando si vedevano parlavano anche della Giulia e del congedo che non arrivava, e del poco lavoro che ci era al filatoio. Poi Balestra scappava per correre dall'altra, la quale era gelosa. Guai se lo sapesse! Questa era la sola carezza che toccasse a Femia: - guai se Giulia sapesse!


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Tutte le novelle
di Giovanni Verga
pagine 993

   





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