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      Quel giovanotto era preciso come lo voleva lei. Egli predicava: - Vieni di sera. - Vieni di nascosto. - Bada che lui non se ne accorga! - Tale e quale a un ragazzo pauroso dell'ombra sua. Sicché quando il Bobbia capitò a fare quel baccano, Carlotta non gliela perdonò mai più. Infine, cos'era stato? Suo padre stesso, quand'era scappata via di casa, non aveva fatto tanto chiasso. Eppure il danno era più grosso! - Per quel Crescioni, poi, ch'era quasi un ragazzo! - Sentite! - finiva lo sfogo col sor Gostino. - Fosse stato geloso di voi, o di qualche altro pezzo d'uomo, pazienza! Ma del Crescioni?... Veh! Tutta una birbonata del Bobbia per avere il pretesto di piantarmi... -
      Il sor Gostino si fregava le mani. Non che ci avesse pel capo certe idee!... Poi con quell'accidente di sua moglie sempre sulla testa, alla finestra del padrone!... Perciò aveva preso l'abitudine di spazzar la scala sino in cima, allo scopo di non dar nell'occhio. - O che non leticate più con vostro marito? È un pezzetto che non vi vedo arrivare in sottanina -.
      Appoggiava la scopa contro l'uscio, e si fregava le mani un'altra volta.
      - No! Stia cheto con le mani! Adesso è finito il tempo delle sciocchezze!
      - Non sono sciocchezze, sora Carlotta! Sembro un Sansone, direte. Ma non è vero! Pel cuore sono un ragazzo. E sempre disgraziato, veh! Perfino mia moglie, è otto giorni che non la vedo, dacché il padrone è a letto. Anche lei, povera sora Carlotta, le si vede in faccia; suo marito la lascia per correre chissà dove!


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Tutte le novelle
di Giovanni Verga
pagine 993

   





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