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      Però, se erano davvero innocenti, perché la vecchia, che diceva la buona ventura, non aveva previsto come andava a finire?
     
     
      LACRYMAE RERUM
     
      Alla finestra dirimpetto, si vedeva sempre il lume che vegliava, la notte - le lunghe notti piovose d'inverno, e quando la luna di marzo, ancora fredda, imbiancava la facciata della casa silenziosa. La stanza era gialla, con una meschina tenda di velo appesa alla finestra. A volte vi apparivano dietro delle ombre nere, che si dileguavano rapidamente.
      Ogni sera, alla stessa ora, si vedeva passare un lume di stanza in stanza, sino alla camera gialla, dove la luce si avvivava intorno a un letto bianco circondato dalle stesse ombre premurose. Indi la casa tornava scura e sembrava deserta, nel gran silenzio della via. Solamente, allorché vi saliva lo schiamazzo notturno di un ubbriaco, o il passaggio di una carrozza faceva tremare i vetri nelle finestre, una di quelle ombre tacite e dolorose si affacciava a spiare nella via, e poi si dileguava.
      Di giorno tutte quelle finestre chiuse sembravano quasi misteriose. Al balcone della camera gialla c'era un vaso di garofani che morivano di incuria, spioventi sul muro umidiccio, agitati dal vento perennemente. Verso il tramonto si fermava dinanzi alla porta un legnetto, che dei visi pallidi stavano ad attendere ansiosamente dietro i vetri; s'intravedeva un affaccendarsi per le stanze, e il lume che si accendeva anche di giorno nella camera solitaria. L'ultima visita che fece il legnetto nella stradicciuola solitaria fu più breve delle altre.


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Tutte le novelle
di Giovanni Verga
pagine 993