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      Oppure: — Adesso i Malavoglia si mettono di nuovo a cavallo.
      — Quel diavolo di compare Zuppiddu ci ha le fate nelle mani! esclamavano. Guardate come l'ha ridotta, che prima sembrava una scarpaccia vecchia addirittura!
      E davvero adesso la Provvidenza sembrava tutt'altra cosa, lucente della pece nuova, e con quella bella fascia rossa lungo il bordo, e sulla poppa il san Francesco colla barba che sembrava di bambagia, talché persino la Longa si era riconciliata colla Provvidenza, da quando era tornata senza suo marito, e aveva fatto la pace per la paura, ora che era venuto l'usciere.
      — Viva san Francesco! gridava ognuno come vedeva passare la Provvidenza, e il figlio della Locca gridava più forte degli altri, per la speranza che adesso padron 'Ntoni prendesse a giornata anche lui. Mena si era affacciata sul ballatoio, e piangeva un'altra volta dalla contentezza, e fin la Locca si alzò e andò colla folla anche lei dietro i Malavoglia.
      — O comare Mena, questa deve essere una bella giornata per voi altri; le diceva Alfio Mosca dalla sua finestra dirimpetto; dev'essere come quando potrò comprare il mio mulo.
      — E l'asino lo venderete?
      — Come volete che faccia? Io non sono ricco come Vanni Pizzuto; se no, in coscienza, non lo venderei.
      — Povera bestia!
      — Se avessi a dar da mangiare a un'altra bocca prenderei moglie, e non starei solo come un cane! disse Alfio ridendo.
      Mena non sapeva che dire, ed Alfio aggiunse poi:
      — Ora che ci avete in mare la Provvidenza, vi mariteranno con Brasi Cipolla.
      — Il nonno non mi ha detto nulla.


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I Malavoglia
di Giovanni Verga
pagine 309

   





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