Pagina (105/309)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ora non si usano più queste cose, e i vecchi non servono a nulla. Un tempo si soleva dire «ascolta i vecchi e non la sbagli». Prima deve maritarsi tua sorella Mena; lo sai questo?
      — Maledetta la mia sorte! cominciò a gridare 'Ntoni strappandosi i capelli e pestando i piedi. Tutto il giorno a lavorare! all'osteria non ci vado! e in tasca non ho mai un soldo! Ora che mi son trovata la ragazza che mi ci vuole, non posso prenderla. Perché son tornato dunque da soldato?
      — Senti! gli disse il nonno rizzandosi su a stento pei dolori che gli mangiavano la schiena. — Va a dormire che è meglio. Questi discorsi non dovresti farceli mai davanti a tua madre!
      — Mio fratello Luca sta meglio di me a fare il soldato! brontolò 'Ntoni nell'andarsene.
     
     
      CAPITOLO VIII
     
      Luca, poveretto, non ci stava né meglio né peggio; faceva il suo dovere laggiù, come l'aveva fatto a casa sua, e si contentava. Non scriveva spesso, è vero — i francobolli costavano venti centesimi — né aveva ancora mandato il ritratto, perché da ragazzo lo canzonavano che aveva le orecchie d'asino; e invece di tanto in tanto metteva nella lettera qualche biglietto da cinque lire, che trovava modo di buscarsi servendo gli ufficiali.
      Il nonno aveva detto: «Prima deve maritarsi la Mena». Ancora non ne parlava, ma ci pensava sempre, e adesso che tenevano nel canterano qualcosuccia per pagare il debito, aveva fatto il conto che colla salatura delle acciughe si sarebbe pagato Piedipapera, e la casa restava libera per la dote della nipote. Perciò erano stati qualche volta a chiacchierare sottovoce con padron Fortunato, sulla riva, mentre aspettavano la paranza, o seduti al sole davanti la chiesa, quando non c'era gente.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I Malavoglia
di Giovanni Verga
pagine 309

   





Mena Ntoni Luca Ntoni Mena Piedipapera Fortunato