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      La povera donna non chiudeva occhio in tutta la notte, e inzuppava di lagrime il guanciale. Infine il nonno se ne accorse, e chiamò il nipote fuori dell'uscio, accanto alla cappelletta, per domandargli cosa avesse.
      — Orsù, che c'è di nuovo? dillo a tuo nonno, dillo! — 'Ntoni si stringeva nelle spalle; ma il vecchio seguitava ad accennare di sì col capo, e sputava, e si grattava il capo cercando le parole.
      — Sì, sì, qualcosa ce l'hai in testa, ragazzo mio! Qualcosa che non c'era prima. «Chi va coi zoppi, all'anno zoppica».
      — C'è che sono un povero diavolo! ecco cosa c'è!
      — Bè! che novità! e non lo sapevi? Sei quel che è stato tuo padre, e quel ch'è stato tuo nonno! «Più ricco è in terra chi meno desidera». «Meglio contentarsi che lamentarsi».
      — Bella consolazione!
      Questa volta il vecchio trovò subito le parole, perché si sentiva il cuore sulle labbra:
      — Almeno non lo dire davanti a tua madre.
      — Mia madre… Era meglio che non mi avesse partorito, mia madre!
      — Sì, accennava padron 'Ntoni, sì! meglio che non t'avesse partorito, se oggi dovevi parlare in tal modo.
      'Ntoni per un po' non seppe che dire: — Ebbene! esclamò poi, lo faccio per lei, per voi, e per tutti. Voglio farla ricca, mia madre! ecco cosa voglio. Adesso ci arrabattiamo colla casa e colla dote di Mena; poi crescerà Lia, e un po' che le annate andranno scarse staremo sempre nella miseria. Non voglio più farla questa vita. Voglio cambiar stato, io e tutti voi. Voglio che siamo ricchi, la mamma, voi, Mena, Alessi e tutti.
      Padron 'Ntoni spalancò tanto d'occhi, e andava ruminando quelle parole, come per poterle mandar giù. — Ricchi! diceva, ricchi! e che faremo quando saremo ricchi?


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I Malavoglia
di Giovanni Verga
pagine 309

   





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