Pagina (8/82)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      V'è qualche cosa di terreo nel clima stesso, e gli Italiani che per poco vi dimorino ne acquistano la scabrosità. Io ho osservato che li uomini che dall'Austria vengono in Lombardia, da principio sono assai duri, ma poi si ammansano e s'ingentiliscono nel nostro paese.
      Questa visita del maresciallo non era per me la più importante, lo era bensì quella del barone Du-Beyne, che è il referendario delli affari d'Italia sotto il conte di Kaunitz. Volevo prevenirlo della supplica fatta al ministro per essere appoggiato al quartier generale, e ringraziando lui pure del passato, pregarlo a sollecitare la decisione, affine di poter sollecitamente andare al campo. pregai il Damiani, che è l'agente dei nostri fermieri generali, il quale mi presentò al signor Du-Beyne.
      Questi ha l'aria veramente d'un ebreo ringentilito, e la sua moglie pare una Rebecca, tutta la famiglia mi sembra malsana, il referendario è uomo d'una studiata civiltà automatica, che tiene più al cerimoniale che alla cortesia dell'animo. Mi ha accolto assai bene, ma avendogli il Damiani detto, non so a qual proposito, ch'io fossi dedito alla lettura, il referendario mi ha chiesto quali libri avessi letti. Veramente una tal domanda è così impensata ed imbarazzante, che in riscontro gli dissi che il signor Damiani mi faceva un onore che io non meritavo. Vedete s'io ho ragione di chiamare la civiltà sua un cerimoniale, non una cortesia. Che giova a me che uno mi accompagni per più stanze con molte riverenze, quando mi pone indiscretamente nella scelta o di fare il ciarlatano colla lista dei libri da me veduti, o di fare la umiliante figura di un discepolo che va all'esame?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Diario Militare
di Pietro Verri
pagine 82

   





Italiani Austria Lombardia Du-Beyne Italia Kaunitz Damiani Du-Beyne Rebecca Damiani Damiani