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      ... - L'esordio detto con maestà non era piacevole; decisamente risposi. - Eccellenza, sí son quello, perché aspetto ch'Ella si degni decidere sulla supplica mia per servire al quartier generale. - E che volete, disse il ministro, che sua maestà vi trovi il generale presso del quale servire? - Non questo, risposi, ma unicamente che l'eccellenza vostra si degni o di farmi avere il permesso da servire come volontario al quartier generale, ovvero di negarmelo. - Rispose che mi avrebbe dato una lettera per il maresciallo Daun. Questo è quello che io cercava e lo ringraziai. Vedete però che il modo era un po' duro, e per un italiano sensibile non è il più aspettato in ricompensa della somma delicatezza usata nel non infastidirlo; spendendo frattanto inutilmente i miei soldi e a Praga dove ho il mio equipaggio, e qui. Ma ringrazio il cielo perché son fatto in modo che quando sento che un uomo ingiustamente mi vuole abbassare, mi sento raddoppiare l'animo e la franchezza in corpo, e perdo tutte quelle delicate misure che son naturali con chi le usa meco. Insomma, domani o dopo al più avrò la lettera, mi son raccomandato al signor Du-Beyne che deve stenderla e sarà fatta in modo che spero di restare presso il maresciallo. Subito avutala, partirò. Frattanto le armate sono state nell'inazione, spero che giungerò in tempo. Ma se la disgrazia portasse che dovessi far la campagna nella cattiva compagnia del reggimento Clerici sarei ben malcontento, sarebbe un'annata di mia vita passata male senza farmi conoscere da alcuno, senza imparar nulla e gettando senza frutto la sanità, il tempo e i denari.


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Diario Militare
di Pietro Verri
pagine 82

   





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