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      - A questo scongiuro diventò l'uomo il più ufficioso, m'invitò a pranzo per domani, mi fece cento cortesie. Amico, credo che costoro facciano automaticamente il mestiere del soldato per necessità. Che vivono come frati al loro reggimento e il nome di quartier generale loro impone. Forse non osano mai presentarsi al comandante. Credo che lo scopo fosse di tenermi al reggimento per avere la mia tavola e per impedire ch'io mi faccia degli appoggi. Ora è sventato. Che gente, amico, guai ad aver bisogno di essi! Vedete se in quest'oggi ho avuto degli oggetti per me interessanti. Sono stanco, chiudo la lettera abbracciandovi di cuore.
     
     
     
      Lichtenau, 2 agosto, 1759.
     
      Gli altri dall'armata scrivono per comparire spaccamonti, io scrivo semplicemente a fine di farvi schiettamente partecipi di quanto vado io osservando, e se non vi dico la verità degli oggetti, sicuramente almeno vi paleso la verità delle mie sensazioni. Ho almeno il piacere di porvi in situazione di conoscere qualche poco il mestiere del soldato in campagna, e voi lo potete conoscere con meno incomodo certamente che non faccio io.
      Io mi figuravo venendo all'armata di dovervi trovare assai libertinaggio, assai festa e allegria, e molta familiarità fra uomo e uomo: tutte le idee sognate. Mi pare che questa unione di uomini che forma l'armata sia un aggregato del rifiuto delle altre società. I soldati comuni sono o canaglia, che invece della galera è stato loro destinato un reggimento, ovvero scioperati che per essersi ubbriacati una volta hanno giurato fedeltà. I bassi ufficiali sono scelti da questo primo fondo.


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Diario Militare
di Pietro Verri
pagine 82