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      Gli ufficiali poi pochi sono gente di buona nascita, e quei pochi sono ordinariamente spiantati cadetti che, essendo incapaci d'altra occupazione, indossarono un abito bianco e rosso per vivere. Ora tutto questo bel composto è un'unione di persone essenzialmente malcontente. Vi vorrebbe una energia di animo non volgare, un amor della gloria, una passione di farsi distinguere assai violenta per soffocare nel cuore il tedio della vita che ciascuno mena. Non calcolo il pericolo, ché questo è il meno, perché nel corso di un anno difficilmente troverete un uomo che sia stato per sei ore tutto in complesso esposto al pericolo, ma calcolate tutte le intemperie delle stagioni che s'hanno a soffrire, le marce, la schiavitù di non poter uscire dal distretto del reggimento, il cattivo cibo, la mancanza di ogni distrazione, non una donna, non un ballo, niente che rassereni o ravvivi. Io vedo su tutti i visi della tristezza feroce che palesa l'uomo malcontento; questo introduce delle maniere assai ruvide reciprocamente. Si cavano il cappello gli ufficiali l'un l'altro quasi che s'insultassero. Passare delle ore con davanti un bicchiere di cattiva birra o fumando, questo è il solo bene che comunemente prova un ufficiale. Interrogate sulla guerra, pochissimi sapranno rispondervi, non sono al fatto né degli avvenimenti della guerra presente, né della teoria dell'arte in generale della guerra. Un capitano sa come campa la sua compagnia, quanti uomini la compongono e il dettaglio delle scarpe, stivaletti, ecc., che gli occorrono.


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Diario Militare
di Pietro Verri
pagine 82