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      Allora si consacrò totalmente allo studio e meditazione sulla guerra. Non c'è autore di questa materia del quale Lloyd non sappia render buon conto. Eruditissimo nella storia, egli trova le somiglianze e dissomiglianze fra le attuali posizioni e quelle del tal romano, del tal cartaginese, greco, ecc. Fatto si è ch'egli ebbe uno studio profondo nell'arte della guerra, dell'artiglieria, tattica, fortificazione, ecc. Scoppiata la guerra in Germania, aspettava che il suo re prendesse qualche partito, e che la guerra diventasse universale come credevasi; ma vedendo ch'essa era ristretta in Germania, chiese al marchese d'essere raccomandato nell'armata austriaca, ove aveva desiderio di vedere in pratica il mestiere e tentare la fortuna. Ebbe soccorso e due lettere di raccomandazione, una al principe di Lichtenstein, l'altra all'arcivescovo di Vienna monsignor Migazzi. Le presentò a Vienna quest'inverno scorso, ed ottenne l'amicizia d'entrambi, anzi a segno quella dell'arcivescovo, che lo volle alloggiato presso di lui. I suoi due protettori gli diedero lettere per l'armata dirette al generale Lascy, che è generale quartier mastro ed ha sotto di sé un corpo d'ufficiali. Lascy è assai sprezzante, ma ha buone qualità. Lloyd viene ricevuto in mezzo ad un circolo di ufficiali, e presenta le sue lettere, Lascy le legge, e poi gli dice che l'avrebbe fatto tenente nel reggimento Staps. Lloyd sapeva già che quel reggimento, composto di invalidi, era destinato a custodire i bagagli dell'armata.


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Diario Militare
di Pietro Verri
pagine 82

   





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