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      Ora che v'ho fatto il ritratto del mio amico, non già ciecamente su quello che di lui mi fu detto, ma sulle informazioni che ho avute d'altre parti, vi dirò che egli ne sa incomparabilmente più d'ogni altro che v'è al campo, e sebbene sia un povero tenente senza nome e senza soldi, vedo che il generale Montazet, francese, il duca di Braganza, il principe di Vittemberg e quanto v'è di più illuminato, cerca di ragionare con Lloyd sugli affari nostri e prevedere, conoscere e definire le cose dell'armata co' suoi lumi. Lloyd conosce che pochissimi capiscono cosa si faccia o cosa facciano. Io cavalco seco girando il paese, ora passiamo davanti la nostra armata ed egli mi dà idea dei vantaggi e svantaggi delle posizioni in cui siamo, come nel tal luogo siamo forti, deboli nel tal altro, cosa potrebbe fare il nemico per vantaggiosamente attaccarci, cosa dovremmo far noi, ove egli avrebbe preferito accampare, come e perché. Poi scorriamo a conoscere il terreno fra noi e il nemico, visitiamo i posti avanzati dei Prussiani, egli entra nei particolari con una chiarezza e maestria, che mi solleva l'animo, e più ho imparato in un'ora col mio Lloyd, che non avrei fatto da me in un anno fra mezzo a questi ufficiali. Lloyd ha passione per la guerra, è instancabile. Dopo aver localmente osservato e ragionato da uomo superiore, egli sa valutare sotto un sol colpo d'occhio i reciproci movimenti di questa campagna, rilevarne il bene e il male fatto, ragionare sulle teorie della guerra. Ora comincio a vivere all'armata, perché vedo che ottengo il fine di istruirmi, sia ch'io continui a fare questo mestiere, sia che l'abbandoni, sempre mi gioverà il conoscerlo ed averne una idea.


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Diario Militare
di Pietro Verri
pagine 82

   





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