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      Un voluttuoso mussulmano s'annoja alla nostra musica, ai nostri spettacoli, e prova ribrezzo de' nostri cibi; noi partiamo colla fame dalla mensa degli ottomani, che mischiano zucchero, ambra, e muschio nelle vivande, e fuggiamo la melanconia de' loro concenti musicali, ai quali essi svengono per delizia. Fra i soli francesi e noi che disparitā di opinione non v'č per la musica vocale! L'uno trova una sensazione grata dove l'altro la trova dolorosa. Alcuni turchi di maggiore distinzione fatti prigionieri dai russi nell'ultima guerra furono onorevolmente scortati a Pietroburgo, ove quella sovrana voleva che mirando da vicino la sua umanitā, e lo splendore di sua corte, tornassero poi a darne un'idea nella loro patria. Portō la sua cura l'imperatrice oltre lo alloggio ricco e agiato, sino a destinar loro una loggia al teatro; ivi nč la musica, nč il ballo, nč il prestigio delle decorazioni e dell'inusitato spettacolo poterono mai ottenere dal loro volto un cenno di piacere; tristi, svogliati, godevano nel momento solo in cui finiva. L'ufficiale destinato a servir loro d'interprete, fece loro sentire quanto ospitale fosse l'accoglienza che si faceva ai nemici, pensando a rendere ameno e profittevole il tempo stesso della loro prigionia. Convien bene piegarci e obbedire quando siam presi, cosė rispose il primo di essi, che credeva una pena e uno scorno l'essere cosė condotti in pubblico; e il sorriso apparve su i loro volti quando udirono che era ad essi libero il non venire, e di questa libertā profittarono, nč mai pių vennero al teatro.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicitā; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





Pietroburgo