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      Uomo che sconsigliatamente sei abbandonato ai cruciosi e difficili desiderj di onore, conosci il loro vacuo, e anticipa a vederne l'annientamento, e se hai un nobile sentimento di non cessare d'aver sì tosto vita, volgiti alle belle arti e alle Scienze, un Galileo, un Cavalieri, un Tasso, un Ariosto, un Palladio, un Tiziano, un Raffaello, perfino un Pergolese e un Corelli vivono e vivranno nomi cari e venerati all'Italia, mentre l'obblivione ha per sempre cancellati i nomi de' contemporanei loro i quali oppressi dalla copia delle condecorazioni e delle ricchezze altro non ebbero che gl'innalzasse dal volgo fuor che onorificenze. Volgiti se cerchi la felicità alla vera gloria, a rendere te stesso maggiore del comune degli uomini col numero, colla importanza, e col buon ordine delle tue idee; dilata il tuo cuore alla Virtù pura, ferma, incorrotta che sta sulla base propria adamantina, e non cambia per cambiamento di opinioni, fedele ai doveri di uomo, di cittadino, di figlio, di sposo, di amico, sia la tua promessa infallibile, la tua asserzione la verità, cauto custode del tuo secreto e dell'altrui, tollera con fermezza l'avversità e con moderazione il destino secondo, sensibile al merito altrui l'onora sempre in chiunque anche in un inimico se sventuratamente ne hai senza essertelo meritato, sia giusto, discreto, benefico, e ti riderai di chi corre ansioso agli onori, possederai tu stesso un tesoro d'onore che nessun uomo può dare, che i malvagi istessi venerano e che a misura che crescerai negli anni sempre più ti renderà generalmente l'oggetto della riverenza degli uomini.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





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