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      A misura che avrai più lumi, a misura che ti avvezzerai a combinare le idee con migliore metodo, sarai più sicuro di te medesimo, de' tuoi principj, della tua virtù.
      Gli uomini più eruditi sono quelli che hanno letto di più, e corredata di più la memoria di cose e pensieri altrui; gli uomini più saggi sono coloro che hanno riflettuto e pensato di più essi medesimi, e che hanno prima di ogni altra cognizione esaminata la loro interna costituzione, e posto in ordine il sistema di loro stessi. La lettura continuata ed estesa ci porta nelle scienze tanto lontani da noi medesimi, quanto gli spettacoli, e le rumoreggianti società: molti hanno bisogno di un libro per allontanare la noja di essere con loro medesimi, e il pregio maestro dell'uomo è appunto la capacità di ripiegarsi in se stesso, conoscersi, e farsi spettacolo interessante delle proprie osservazioni. Il Saggio coltiva le scienze, le lettere, e le arti per gloria, o per diletto, o per vivere; ma coltiva le interessantissime cognizioni del suo animo, l'esame de' suoi desiderj, lo sviluppamento del proprio potere per allontanarsi quanto è possibile nelle sue circostanze dalla infelicità.
      Qual è il carattere d'un uomo più disposto di ogni altro a godere della felicità? Non v'è uomo per insensato che sia, che in qualche ceto non possa ottenere la stima, come non vi è all'opposto merito, per luminoso che sia, che in qualche ceto non possa essere disprezzato: è pero vero, che quell'uomo che avrà nel tempo stesso forza e dolcezza d'animo, cosìcchè nè l'una degeneri in asprezza, nè l'altra renda lo spirito debole e molle, sarà comunemente stimato presso ogni nazione ed in ogni secolo.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





Saggio