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      Questa fluttuante misura debb'essere stata il primo ostacolo che naturalmente si frappose alla dilatazione del Commercio.
      Come sperare che una nazione finitima voglia cedere parte de' suoi prodotti, se ventura non porta che ivi reciprocamente vi sia bisogno del nostro superfluo? Si priverà ella di porzione del suo, per ricevere l'eccedente nostro, col pericolo di vederlo perire, e corrompersi prima che sia venuta l'occasione di usarne? Questo è il secondo ostacolo che naturalmente pur deve aver impedito che si dilatasse la reciproca corrispondenza fra nazione e nazione al primo uscire dallo stato selvaggio.
     
     
     
      §. II.
      Del denaro e come accresca il Commercio
     
      Acciocchè s'introducesse una stabile e reciproca comunicazione di Commercio fra uomo e uomo, e molto più fra Stato e Stato era necessario adunque che primieramente si ritrovasse il mezzo per avere una idea universale del valore, e si ritrovasse una merce incorruttibile, divisibile, accettata sempre da ognuno, facile a custodirsi e a trasportarsi, atta in somrna a potersi cedere in contraccambio di ogni altra merce. Prima dell'invenzione del denaro non era perciò fisicamente fattibile che s'introducesse una reciproca e stabile comunicazione fra uomo e uomo, fra popolo e popolo. Fralle molte definizioni che mi è accaduto di leggere date al denaro, non ne ho trovata alcuna la quale mi sembri corrispondere esattamente all'indole di esso. Alcuni ravvisano nel denaro la rappresentazione del valor delle cose: ma il denaro è cosa, è un metallo, di cui il valore è ugualmente rappresentato da quanto si dà in contraccambio di esso, e questa proprietà di rappresentare il valore è comune a tutte le altre merci generalmente contratte.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





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