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      La diversità adunque fra il prezzo interno, e l'estero, e lo stimolo al trasporto, e quanto maggiore sarà la diversità del prezzo, ossia quanto il prezzo d'ogni nostra merce sarà più alto presso gli esteri, tanto maggiore sarà il trasporto che ne potremo fare. Dunque per ottenere lo sfogo dell'eccedente nostro, per accrescere la partita del nostro Commercio utile, bisogna che siano i prezzi delle merci che dobbiam vendere agli esteri più alti che si può presso gli esteri, e più bassi che si può presso di noi. Sono bassi i prezzi presso di noi quando di quella merce ne abbiamo internamente molti venditori e pochi compratori; sono alti i prezzi presso il forestiere quando ivi siano pochi venditori, e molti compratori. Collo stesso principio si diminuirà la partita del debito nazionale quanto meno consumeremo di merci estere, e ciò accaderà quando il prezzo di esse non sarà più alto da noi, o di poco più alto di quello che lo sia presso la nazione che ce le trasmette, e ciò accaderà quando di quella merce ne avremo molti venditori e pochi compratori nel nostro Stato, e all'incontro saranno presso la nazione che ce la vende, pochi venditori, e molti compratori. Tutto ciò non è altro se non l'applicazione dello stesso principio. Sento quanta sia la naturale aridità di sì fatte ricerche; ma spolpate che sieno queste idee, e conosciute nella loro semplicità spero che il lettore non si pentirà della fatica a cui l'ho invitato; conosciuti che siansi questi elementi agilmente si accozzano, e si combinano, e servono di norma in moltissimi casi, ne' quali la mente senza di ciò rimarrebbe annebbiata e incerta.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





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