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      Se accrescendosi il denaro si moltiplicheranno in maggior proporzione le merci vendibili si vedrà che i prezzi diminuiranno. Da ciò ne deriva adunque che il denaro stesso acquistato per l'industria animata dall'annua riproduzione, se le cagioni politiche o fisiche non lo impediscano, di tanto accrescerà e aggiungerà moto all'industria, che moltiplicando al di più le merci particolari ne ribasserà il prezzo. Quanto più vendite fa il venditore tanto può accontentarsi di guadagnar meno per ogni vendita. Regola generale: dovunque è in fiore il commercio, ivi son minimi i vantaggi del commerciante, presa ogni merce separatamente; e dovunque torpisce l'industria grandiosi sono i guadagni del commerciante.
      La perfezione delle macchine e degli istrumenti è ridotta presso una nazione arricchita coll'industria a un segno tale, che l'operajo travaglierà in un giorno quella manifattura, che in uno Stato meno industrioso si farebbe, in più giorni; e queste sono le risorse che ha un paese arricchito coll'industria; risorse delle quali manca uno Stato spontaneamente arricchito dalla terra, non coll'accrescimento dell'annua riproduziane, frutto dell'industria, ma col fatal dono della merce universale; perchè il primo avrà cresciuto il numero de' venditori col crescere la ricchezza: il, secondo avrà cresciuto il numero de' compratori, i quali avranno avuto ricorso ai venditori esteri, come si è detto, incautamente trascurando i nazionali le ricchezze fisiche a fronte di quelle che sono ricchezze di convenzione.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





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