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      Se gli Stati d'Europa si accordassero a valutare reciprocamente un tanto per cento di manofattura nelle monete, allora le nazioni ricche di miniere vendendo l'oro e l'argento non monetato come merce particolare potrebbero somministrare la materia prima a queste officine; ma fintanto che questo non si faccia non potranno le Zecche risarcirsi delle spese de' loro lavori, se non quando da altre nazioni venga pregiata qualche loro moneta oltre l'intrinseco.
     
     
     
      §. XIX.
      Del Bilancio del Commercio
     
      Varj sono gii autori che hanno scritto sul bilancio del Commercio e sul modo di calcolare se la ricchezza nazionale s'accresca ovvero diminuisca. Comunemente chiamasi Bilancio del Commercio, l'eccesso della esportazione paragonato colla importazione, e viceversa; modo d'esprimersi, il quale siccome alcuno ha giudiziosamente osservato, realmente non č ne preciso nč esatto. Le importazioni e le esportazioni debbono sempre pareggiarsi presso di ogni nazione, e il valore di tutte le merci entrate necessariamente debbe uguagliare il valore di tutte le merci uscite dopo un certo periodo. L'intelligenza di questa veritā sarā facile ricordandosi che il denaro č una merce e che i debiti si pagano. Adunque fra queste merci importate, o estratte si annovera anche la merce universale; e siccome abbiam veduto che l'accrescimento della massa circolante del denaro moltiplica i contratti, ed in conseguenza l'annua riproduzione, cosė la diminuzione del denaro medesimo debbe portare un deperimento alla riproduzione annua.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicitā; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





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