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      Ecco l'origine dei Sovrani, della Milizia, dei Magistrati, e dei Ministri. Questa classe separata di uomini nè produttori, nè mediatori, unicamente consacrata alla sicurezza, e felicità pubblica, classe d'uomini che io chiamo direttrice, ragion vuole che sia mantenuta da quella società medesima, a cui conserva, e procura ogni bene. La necessità di avere questa classe di uomini forma la giustizia del tributo; e l'alimento proporzionato all'officio di ciascuno di questi uomini fino a quel limite a cui giunge l'utilità pubblica, forma la somma totale del tributo. Il tributo adunque si è una porzione della proprietà che ciascuno depone nell'erario pubblico, affine di godere con sicurezza la proprietà che gli rimane.
      Egli è dunque interesse di ogni uomo che sieno pagati i tributi, e che sieno convertiti per il bene che gli ha fatti nascere. D'onde avviene dunque che laddove ogni altra legge: realmente coincidente coll'interesse della, maggior parte degli uomini viene facilmente ubbidita, ed è punito colla disapprovazione pubblica il violatore; le leggi del tributo per lo contrario, sebbene del pari interessanti la maggior parte, trovano un niso continuo nella nazione ad opporvisi, e non incontra mai la disapprovazione pubblica il fraudatore? Ciò forse accade perchè l'intelletto dell'uomo è fatto come l'occhio, a cui un piccolo oggetto, ma assai vicino, cuopre vastissimi oggetti rimoti, e così l'immediato male di privarsi di parte della propria ricchezza si sente assai più che non il lontano bene di venire assicurati da una eventuale violenza.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308

   





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