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      (spese le quali è sempre bene ripartirle universalmente su tutta la società), quanto importerebbero le nuove opere da farsi per render navigabili i canali, e i fiumi, veicoli dell'industria che avvicinano reciprocamente le terre ec. Tutte queste spese territoriali unite a quelle stabili dell'erario formerebbero la somma da imporsi fu tutti i fondi di terra registrati nel catastro, e così con un facile conteggio verrebbe dichiarato quanto si debba pagare per ogni scudo di valor capitale de' fondi stabili. Ogni terra, ogni distretto avrebbe il suo catastro provinciale colla quantità totale degli scudi a cui è valutato il suo territorio, e colla specifica nomenclativa della quantità del valore dì ogni campo; onde con un semplice editto ogni possessore saprebbe quando scada il tempo, e quanto debba pagare per il tributo. Ogni terra avrebbe il proprio esattore obbligato a sborsare nella cassa della provincia nel dato termine la data somma. L'esattore talvolta dovrebbe anticipare la somma a nome di qualche possessore, contro del quale avrebbe l'ipoteca privilegiatissima dei fondi obbligati al tributo, e dal quale dovrebbe percepire un frutto del denaro anticipato, fissato bensì dalla legge, ma più alto dei correnti interessi. Le casse delle provincie disporrebbero poi del tributo o trasmettendolo alla capitale, ovvero a misura degli ordini che ricevessero dalla camera.
      Ma se tutto d'un colpo si abolissero le gabelle e si collocasse l'intero tributo sulle terre egli è certo che con questa operazione si verrebbe a diminuire il valor capitale di tutti i fondi terrieri di tanto quanto ascende il capitale l'interesse di cui sia uguale al tributo nuovamente imposto.


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Discorsi sull'indole del piacere e del dolore; sulla felicità; e sulla economia politica
di Pietro Verri
Editore Marelli Milano
1781 pagine 308