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      Poi temendo il Baruello di proprio danno col toccarlo, gli fece vedere il cavaliere a toccarlo senza timore. Poi viene il circolo fatto dal prete e il Pantalone, del quale ho già data notizia. Indi si vuole che il cavaliere dicesse al Baruello di non dubitare, che se la cosa andava a dovere, esso cavaliere sarebbe stato "padrone dl Milano, e voi vi voglio fare dei primi"; soggiungendo di nuovo "che se per sorte fosse pervenuto nelle mani della giustizia, non avrebbe in alcun tempo confessato cosa alcuna". Tale è la serie del fatto deposto contro il figlio del castellano, la quale sebbene smentita da tutte le altre persone esaminate (trattine i tre disgraziati Mora, Piazza e Baruello che alla violenza della tortura sacrificarono ogni verità, servì d base a un vergognosissimo reato.
     
     
      VI. Della insidiosa cavillazione che si usò nel processo verso di alcuni infelici
     
      Soffoco violentemente la natura, e superato il ribrezzo che producono tante atrocità, io trascriverò per intiero l'esame fatto al povero maestro di scherma Carlo Vedano. La scena è crudelissima, la mia mano la strascrive a stento; ma se il raccapriccio che io ne provo gioverà a risparmiare anche una sola vittima, se una sola tortura di meno si darà in grazia dell'orrore che pongo sotto gli occhi, sarà ben impiegato il doloroso sentimento che provo, e la speranza di ottenerlo mi ricompensa. Ecco l'esame.
     
      1630 die 18 septembris etc.
     
      Eductus e carceribus Carolus Vedanus [18 settembre 1630, ecc. Tradotto dalle carceri Carlo Vedano].


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Osservazioni sulla tortura
di Pietro Verri
1804 pagine 93

   





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