Pagina (74/93)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      So che quando in uno stato si voglia tenere una classe d'uomini annientata sotto l'arbitrario potere della nazione, ogni cosa che avvilisca e degradi quella classe sarà conforme al fine politico. Mi trovo al punto medesimo, sul quale fu l'immortale presidente di Montesquieu, e non saprei dir meglio che servendomi delle di lui parole: Tant d'habiles gens, et tant de beaux génies ont écrit contre l'usage de la torture, que je n'ose parler après eux. J'allais dire qu'elle pourrait convenir dans le gouvernements despotiques, où tout ce qui inspire la crainte entre dans les ressorts du gouvernement; j'allais dire que les esclaves chez les Grecs et chez les Romains... mais j'entend la voix de la nature qui crie contre moi [Tante persone illustri, e tanti nobili ingegni hanno scritto contro l'uso della tortura che, dopo di loro io non oso parlare. Stavo per dire che essa potrebbe convenire ne governi dispotici, presso i quali tutto ciò che ispira la paura entra nel meccanismo governativo; stavo per dire che gli schiavi presso i Greci e presso i Romani... ma sento la voce stessa della natura che grida contro di me]. Che i Greci non usassero tormenti contro i cittadini si scorge in Lisia Orat. in Argorat., e Curio Forturato Retore Schol. lib. 2, e per i cittadini Romani dalla stessa legge 3 e 4 ad Legem Juliam majestatis. Dopo che la libertà di Roma fu soggiogata e piantata la tirannia, veggonsi esentate dalla tortura le persone di nascita, dignità o servigi militari. Durante però la repubblica, unicamente i servi erano sottoposti a questo strazio, non mai gli uomini figli della patria e aventi una personale esistenza; quindi la L. 27 alla L. Jul. de adult.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Osservazioni sulla tortura
di Pietro Verri
1804 pagine 93

   





Montesquieu Tant Grecs Romains Greci Romani Greci Lisia Orat Argorat Curio Forturato Retore Schol Romani Legem Juliam Roma Jul