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      L'ebbe in fatti a tal segno che da lui prese la chiesa milanese il nome, il rito e la dignità. La liturgia ambrosiana, che anche oggidì si conserva, sebbene abbia sofferte molte variazioni co' secoli, essa però si è preservata attraverso i replicati sforzi che si tentarono per abolirla. Io non deciderò quale sia la migliore costituzion ecclesiastica, se la repubblicana, ovvero la monarchica; né mi propongo di trattare di cose sacre. So che col cambiare dei secoli le circostanze si cambiano; che una forma di civile governo, ottima in una combinazione di cose, può diventare pessima cambiandosi quella; che la Chiesa, essendo una società combinata per il bene spirituale degli uomini, prudentemente cambierà la costituzione propria, qualora per quello ottenere i civili cambiamenti lo consiglino; e così, senza ch'io intenda di preferire l'antico sistema all'attuale, unicamente come storico osserverò che l'autorità del metropolitano era assai vasta e quasi indipendente da Roma in quei tempi; e che tale si conservò fino al duodecimo secolo, per lo spazio di circa ottocento anni. Il metropolitano di Milano veniva eletto per lo più dai primari ecclesiastici, che si chiamarono cardinali della santa chiesa milanese: così i vescovi suffraganei erano eletti dal clero delle loro città. Non dipendeva il vescovo suffraganeo che dal metropolitano, dal quale era ordinato vescovo; ed il metropolitano era ordinato e consacrato vescovo dai suffraganei. Le controversie, o si decidevano dal metropolitano, ovvero, se erano maggiori, da un concilio provinciale, il quale giudicava sulla canonicità delle elezioni controverse, e su quant'altro occorreva al ceto ecclesiastico.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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