Pagina (147/1182)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Appena dopo che fu creato, papa Alessandro II scrisse una lettera: Omnibus Mediolanensibus clero, et populo202, nella quale, dopo molte affettuosissime espressioni, diceva: Speramus autem in Eo qui de virgine dignatus est nasci, quia nostri ministerii tempore sancta clericorum castitas exaltabitur, et incontinentium luxuria cum caeteris haeresibus confundetur203. Questo fu un avviso che precorse le nuove imprese contro de' sacerdoti ammogliati; la tranquillità dei quali da due anni goduta si può attribuire anche alla lunga malattia di Landolfo, che fu il primo, siccome abbiamo veduto, ad animare la plebe colla parola. Ma egli, dopo di avere perduta la voce per molti mesi, finalmente dovette soccombere. Arnolfo lo attribuisce a punizione del cielo, che, per avere colla parola peccato, gli facesse soffrire un tal genere di malattia: Quum vero placuit Altissimo, qui renes scrutatur et corda, ille qui alienam diu meditatus fuerat lassitudinem et inopiam, doluit sui ipsius aegritudinem: quumque langueret biennio pulmonis vitio, vocis privatur officio, ut in quo multos affecerat, in eo quoque deficeret, dicente Scriptura: per quae quis peccat, per haec et torquetur. Sed ne mortuos accusare videamur, de illo penitus taceamus204. San Pier Damiano gli ricordò di mantenere il voto che aveva fatto a Dio, di prendere l'abito monastico; voto che Landolfo fece nell'occasione d'un tumulto popolare che lo aveva posto in angustia. Questo si raccoglie dalla lettera di san Pier Damiano, la quale trovasi al lib.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





Alessandro II Omnibus Mediolanensibus Speramus Landolfo Quum Altissimo Scriptura Pier Damiano Dio Landolfo Pier Damiano