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      Se le nozze dei preti fossero state proscritte, è naturale che, oltre di farne menzione, si sarebbero anche i figli de' sacerdoti dichiarati illegittimi, e per questo titolo esclusi dai beneficii. Parmi adunque probabile che si lasciassero per allora vivere in pace i sacerdoti ammogliati, e che siasi poi introdotto poco a poco anche da noi il celibato, senza violenza, puramente colle ordinazioni date solamente ai celibi. Difatti, nell'anno 1152, certo canonico di Monza Mainerio Bocardo, nel suo testamento, che ritroviamo in quell'archivio, in pergamena segnata n. 4 (di cui ho avuta la notizia dal chiarissimo signor canonico teologo don Anton Francesco Frisi, conosciuto per le erudite sue dissertazioni sulle antichità monzesi) ordina che se gli celebri l'annuale il dì della sua morte, e che il di lui erede persolvat omni anno in annuali meo canonicis et decumanis et custodibus ipsius ecclesiae non habentibus uxorem, qui in annuali meo fuerint, per unumquemque canonicum denarios quatuor, custodibus et decumanis binos denarios235; e poi più sotto vi si legge: Si vero aliquis ex istis canonicis fuerit infirmus, etiam si non fuerit in annualibus istis, volo habeat istam benedictionem, et si aliquis habuerit uxorem, nolo ut habeat istam benedictionem236. Le quali parole sembrano assai concludentemente provare che sino alla metà del secolo duodecimo siasi continuata l'usanza di non escludere dagli ordini sacri gli ammogliati; e che, ottenuta che si ebbe la soggezione della chiesa milanese alla giurisdizione di Roma, si cessò di perseguitare il matrimonio dei preti; e lentamente soltanto, e col favor del tempo, si dilatò la legge del celibato.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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