Pagina (201/1182)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Osserva però lo stesso Radevico, come dalla porta che era bloccata dall'imperatore (ed era quella del Buttinugo, ora detto Bottonuto, e il conte Giulini la crede posta al ponte dell'Ospedale) i Milanesi non ardirono mai di presentarsi, o per timore o per riverenza verso la persona dell'imperatore: Sed nec ad portam, ubi militia principis obsidionem celebrabat, excursus facere, dubium an metu, an reverentia imperatoris cohiberentur309. Tentarono gl'imperiali di prendere la città di assalto, e poté loro riuscire di porre il fuoco ad una porta ed al bastione vicino, combustibile, perché composto di fascine e travi, che rassodavano la terra e la munivano al di fuori; ma furono vigorosamente respinti, e il colpo andò a vuoto. Ciò nondimeno fa meraviglia, come dopo un mese di blocco la città si rendesse; e non è facile il persuaderci, come questa dedizione fosse allora cagionata dalla fame e dalle malattie, siccome varii scrittori asseriscono, appoggiati al testimonio Radevico310. Non è da credersi che i Milanesi da lungo tempo prevenuti dell'odio dell'imperatore, e che con prodigioso dispendio ed ardimento avevano premunite le abitazioni colla linea di circonvallazione, avessero preparato così poco ne' magazzini, da penuriare dopo di un mese; né è da credersi che un morbo contagioso ponesse tanta desolazione da obbligare in quattro settimane alla dedizione una città non ancora offesa da macchina o assalto nemico; tanto più che di questa supposta pestilenza, la quale avrebbe dovuto comunicarsi al campo nemico, nessuna menzione se ne fece poi; e il canonico Vi


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





Radevico Buttinugo Bottonuto Giulini Ospedale Milanesi Sed Radevico Milanesi