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      Seditiosi, quod etiam apud barbaros incognitum, et dictu quidem horrendum, auditu vero incredibile, non minus crebris ictibus turres impellebant: neque eos sanguinis, et naturalis vinculi communio, neque aetatis movebat miseratio. Sicque aliquot ex pueris, lapidibus icti, miserabiliter interierunt. Alii, miserabilius adhuc vivi superstites, crudelissimam necem, et dirae calamitatis horrorem penduli expectabant: o facinus!328 Secondo i principii che formano la base della giustizia e della morale, poteva controvertersi, se la indipendenza delle città d'Italia fosse diventata legittima dopo molti anni, dacché erasi acquistata. Poteva anche chiamarsi ingiusta la guerra difensiva che facevano i Cremaschi. Ma non si può biasimare come audacia, o superbia, o pertinacia, o sfrenatezza di animo la costanza e il valore dei combattenti: né imputare a delitto se gli assediati respingevano le macchine degli aggressori; e se vuolsicompiangere, come lo merita, il fato degl'infelici legati alla Torre, la barbarie è da imputarsi non mai a' Cremaschi. L'imperator Federico però volle che i suoi fasti fossero scritti, come Radevico lo fece. Crema fu obbligata a rendersi finalmente dopo un lungo assedio, e Radevico ci dice: Ipsum castrum, egressis inde quasi XX millibus hominum diversi generis, flammis traditum, et militibus ad diripiendum permissum est329. Questo modo di assediare e di prendere una fortezza l'imperator Federico lo credette modo clemente: e la presa d'una piccola città, dopo un lungo assedio, ei la chiamò una vittoria.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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