Pagina (295/1182)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Egli aveva già, negli anni precedenti, servito utilmente la Repubblica, perfezionando il catastro de' fondi censibili. Egli pensò di lasciare un monumento benefico e glorioso, prolungando sino alla città di Milano il cavo del Tesinello, il quale terminava ad Abbiategrasso. Ho già detto come dal Tesino sino ad Abbiategrasso fu derivata l'acqua del Tesinello, settantotto anni prima, cioè nel 1179. Si trattava ora di produrre il cavo per lo spazio di quattordici miglia, e così dare un nuovo e perpetuo valore alle campagne per tutta quell'estensione. V'era il fondo censibile ridotto a catastro. Da otto anni era già in pratica l'esazione di quel tributo. Beno de' Gozadini vide che, prolungando questo carico, a fine di eseguire il suo progetto, realmente non pagavasi dai contribuenti un tributo, ma si bonificavano le terre, e s'impiegava il denaro in utilità sensibile di quei medesimi che venivano tassati. Su questo principio, credette egli non potersi con giustizia lasciar esenti i fondi ecclesiastici, né obbligare i laici a pagare la porzione del beneficio fatto ai primi. Fu la grande opera intrapresa, e vigorosamente, in pochi mesi, condotta a fine. Meritava Beno de' Gozadini le adorazioni de' suoi contemporanei, e un pubblico monumento che ricordasse alle età future ch'egli, nel 1257, per quattordici miglia condusse le acque del Tesino sino ai sobborghi di Milano, creando un valore nuovo e perpetuo sulle campagne irrigabili, e preparando il comodo della navigazione, che venne da poi aperta dodici anni dopo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





Repubblica Milano Tesinello Abbiategrasso Tesino Abbiategrasso Tesinello Gozadini Beno Gozadini Tesino Milano