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      Nel giorno di sant'Agnese, Ottone Visconti vinse i Torriani a Desio; nel giorno di san Vincenzo, Ottone s'era impadronito di Milano; nel giorno di san Dionigi, erano ultimamente stati sconfitti i Torriani a Vaprio: ecco il motivo per cui que' tre santi furono nominati. Per conoscere poi il cambiamento felice de' nostri costumi, si veda se oserebbe ora più alcuno, assumendo una solenne dignità, di promettere mortem et destructionem marchionis Montisferrati, et ejus omnium sequacium456: giuramento crudele, iniquo e sacrilego, nulla più potendo un sovrano cercar dal nemico, se non la riparazione de' mali che gli ha fatto, e la sicurezza di non riceverne di nuovi, non mai la morte e distruzione di esso e de' suoi; pensiero atroce, che offende la religione e persino le stesse leggi di natura. Merita osservazione altresì il vedere come si cercassero le leggi romane per servire ai giudici in caso non contemplato dallo statuto; la qual reviviscenza del gius romano presso di noi, è la più antica memoria sinora osservata in questo giuramento, fatto l'anno 1288.
      La signoria di Matteo Visconti non era ben sicura; egli era appena capitano del popolo per cinque anni, e terminavano coll'anno 1292. I Torriani, sebbene colla disfatta di Vaprio, seguita nel 1181, fossero stati per allora ridotti all'impotenza di nuocere, non vennero ivi estinti, e, col tempo, ricomparvero ancora potenti. (1290) Mosca ed Errecco della Torre, l'anno 1290, invasero da più parti le terre milanesi. Avevano degli alleati, e fra questi il marchese di Monferrato, nominato nel giuramento solenne del nostro capitano del popolo.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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