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      La storia era poco conosciuta in que' tempi, e le idee della gloria e dell'eroismo non erano chiare. Queste pitture erano opera del famoso Giotto, che diede vita alla pittura, giacente da mille anni; e il Vasari ci attesta ch'ei da Firenze venne a Milano505, e vi lasciò bellissime opere506. È anche probabile che vi lavorasse Andrino da Edesia, pavese, uno de' più antichi ristoratori della pittura, che viveva in quel secolo507. Né la sola pittura era premiata e promossa da questo buon principe, tanto più degno di stima, quanto che allora appena spuntava l'aurora delle belle arti. Egli invitò e protesse Giovanni Balducci, pisano, esimio scultore per quei tempi, di cui si può conoscere il valore nell'arca di marmo di san Pietro Martire, poco fa da me ricordata508. Col mezzo di questi artisti, i primi del loro tempo, Azzone abbellì la sua corte, e insegnò ai nobili un genere di lusso colto ed utilissimo ai progressi delle belle arti. La torre di San Gottardo è il solo avanzo che ci rimane per avere una idea del gusto dell'architettura di Azzone; ed è un pregevole monumento, singolarmente perché erano i primi passi che si facevano dalla somma barbarie al nobile ed elegante modo di fabbricare. Anche un altro motivo rende quella torre degna d'osservazione; ed è che ivi Azzone fece collocare un orologio che batteva le ore; macchina allora affatto nuova e sorprendente, dalla quale prese nome la via delle ore, come anche in oggi viene chiamata. Anticamente eranvi le guardie per le strade, le quali, colle clepsidre, ovvero cogli oriuoli a polvere misurando il tempo, ad ogni ora gridavano, avvisando i cittadini, come ancora si suole nella Germania.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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