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      Per praesentes respondemus quod quascumque civitates, castra, terras et loca in Italia possidemus, et a prefato serenissimo domino Vincislao, Romanorum rege, et sacri Imperii gubernacula canonice possidente, tenemus et possidemus, ipsasque a te, Imperii invasore atque praefacti domini Vincislai et nostri hoste manifesto, defendere prorsus intendimus, teque, ipsorum Imperii et dominii Vincislai regis atque Nostrum hostem manifestum, si nostrum territorium invadere praesumpseris, diffidamus610. L'effetto di queste bravate non fu altro, se non che, il nuovo augusto Roberto passò le Alpi, e dal Tirolo venne sul Bresciano. L'armata del duca se gli affacciò; e il giorno 21 di ottobre dello stesso anno 1401, batté gli imperiali per modo che condusse a Brescia un buon numero di prigionieri, due stendardi e più di mille cavalli; il che risulta dagli antichi registri della città sovra memorie contemporanee, consultate e pubblicate dal nostro conte Giulini611. Il conte Alberico di Cunio e di Barbiano ebbe gran parte dell'onore di questa vittoria612. Egli fu molto caro a Barnabò. Alberico fu istitutore della società militare di San Giorgio, che liberò l'Italia da masnadieri esteri. La virtù e il nome di questo illustre Italiano vivono ne' nobilissimi suoi discendenti613. La presa di due stendardi significava allora assai più che non farebbe in questo secolo, nel quale abbiamo moltiplicato le insegne, non saprei a qual altro uso, fuori di quello di attestare con maggior autenticità le proprie perdite quando vengon prese da' nemici, stipendiando a tal fine molti uomini inutili per la battaglia.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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