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      Un altro solenne monumento ne abbiamo nella barbara poesia sotto la statua di Martino V, giacché sotto di un principe colto non si sarebbero posti i versi seguenti:
     
      Cerne, viator, ave, hic stat imago simillima papaeQui bonus Ecclesiam Martinus in ordine quintus
      Pastor alit tibi, Roma etc...
      Carminis est Bripius Joseph, ordinarius, auctor,
      Doctor canonici juris, sacraeque magisterTeologiae etc.636
     
      come più diffusamente può vedersi nel Duomo, ove in segno d'onore venne collocata sopra la barbara iscrizione la non meno barbara statua, di cui si legge:
     
      ... Ast hic praestantis imaginis auctorDe Tradate fuit Jacobinus, in arte profundus,
      Nec Prasitele minor, sed major farier auxim.637
     
      Non posso perdonare a taluno de' nostri autori storici, l'aver voluto paragonare ad Augusto il meschinissimo Filippo Maria, e farlo un protettore delle lettere e dei letterati. Egli era, convien dirlo, un principe da nulla. È vero che alcune epoche del regno di questo duca hanno un aspetto grandioso e brillante, né sembrano volgari. Quando le truppe ducali sotto del Carmagnola fecero prigioniere il comandante istesso nemico, Lodovico Migliorati, fu questi condotto a Milano, indi accolto dal duca con magnifica generosità; e poi da lui rilasciato onorevolmente libero e colmo di regali. Più illustre riuscì il fatto seguente. Il duca aveva preso parte in favore de' Francesi, che disputavano agli Spagnuoli il regno di Napoli. Ei fece uscire dal porto di Genova una flotta in aiuto dei Francesi, o, come allora dicevasi, degli Angioini contro degli Aragonesi.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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