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      Dopo due settimane, non risultando dai processi altro che la innocenza del vescovo cugino del duca, fu il vescovo tradotto nella Germania, d'onde l'infelice prelato passò a Roma. Tali erano i costumi e le opinioni d'allora; tali i pensieri di un cardinale, di un vescovo di Sion, verso d'un figlio d'un sovrano, di un vescovo, di un innocente. Gli uomini presso a poco son sempre stati gli stessi; ma questo presso a poco è il vantaggio della generazione vivente. Invidii chi non sa la storia i tempi antichi. Benediciamo Dio, di vivere in un secolo in cui le passioni e i vizi degli uomini sono (almeno in apparenza) meno atroci, e meno sfacciatamente insultano la virtù. Racconta il Prato che il duca Massimiliano, vedendo il duca di Bari Francesco (questi era fratello minore del duca, che regnò dopo lui; ed il titolo di duca di Bari nella casa Sforza era proprio del secondogenito) starsene pensieroso, appoggiato ad una finestra, improvvisamente se gli avventò dicendogli: Monsignore, io so che voi mirate a farvi duca di Milano; ma cavatevelo dalla fantasia, che io vi prometto da leale signore che io vi farò morire. A tale minaccia, senza dubbio non meritata, rispose il fratello colla riverenza ch'ei doveva al suo signore; ma il duca, sospettoso, ingiusto, depresso, timido, violento, non meritava certo di essere sovrano.
     
      Capitolo XXII
     
      Di Francesco I re di Francia, e suo governo nel ducato di Milano
     
      Il buon re di Francia Francesco I radunò un'armata formidabile, e si preparò a discendere egli stesso nell'Italia.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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