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      Da San Giusto in Lione, il terzo giorno di marzo 1525. - La vostra humil madreLovisa. Fra i prigionieri fatti in questa battaglia di Pavia, il principe di Bozzolo Federico Gonzaga, corrotte le guardie, si pose in salvo. Il conte di San Polo, principe del sangue, creduto morto, venne mutilato da un soldato imperiale col taglio di un dito per levargli un anello; il dolore gli fece dar segni di vita, e poté palesare al soldato chi egli era, il quale per godere solo del prezzo del riscatto, lo custodì incognito, lo guarì dalle sue ferite, e l'accompagnò in Francia. Il marchese di Pescara avea comprato dai militi cesariani il re di Navarra per settemila scudi, e lo teneva suo prigioniero nel castello di Pavia, cercando settantamila scudi per il riscatto. Ma i fratelli Lonate, gentiluomini pavesi, colle scale di corda, lo liberarono; indi lo scortarono con cavalli e servi sino in Francia. Essi perdettero la patria; il re diede loro nella Francia con che vivere887.
      Tanta felicità delle armi cesaree eccitò ben presto negli animi di quasi tutti i principi d'Italia un ragionevole timore d'essere l'uno dopo l'altro oppressi e soggiogati dal vicino esercito; ond'è che, dopo varii ripieghi, specialmente progettati tra Clemente VII ed i Veneziani, stimò più opportuno il pontefice di stabilire una concordia cogli Imperiali per mezzo di Gian-Bartolomeo da Gattinara, ministro di Cesare in Roma, restando conchiuso quest'accordo, il 1° di aprile 1525, pubblicato poi nel dì 10 di maggio dello stesso anno.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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