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      Da poi questo venne li condizionati signori. Prima el signor Joan Paulo Sforza suo fratello, el signor Antonio de Lejva, li signori ambasciatori sì de Veneziani, sì delle altre signorie, poi uno numero grande de altri signori, che numerare non se potevano, pur tutti questi tali con le veste a terra negre, e a questo modofu finito le esequie de sua excellentia. Il capitano generale Antonio de Leyva prese il possesso dello stato di Milano, in nome dell'imperatore.
      Circa questo tempo ebbero origine o incremento varie religiose instituzioni nella nostra città. Certo frate Bono di Cremona, dopo di avere introdotte le orazioni delle Quarant'Ore, diede principio allo stabilimento del ricovero delle donne convertite, detto di Santa Valeria, col mezzo di questue da lui fatte. Dipoi l'autorità pubblica se ne ingerì improvvidamente, e si ha memoria di un decreto del senato dell'anno 1561, prescrivente che, se una convertita di Santa Valeria fuggisse ovvero tentasse di fuggire, dovesse quella essere bollata in fronte con un ferro infuocato960. Cominciarono pure a farsi maggiormente conoscere i nuovi Cherici regolari, instituiti verso il 1526, e che dal ricovero di San Barnaba, stato loro concesso nel 1538, si dissero poi Barnabiti961; ed inoltre una nuova associazione di zitelle, che si chiamavano Dimesse, e furon dette in seguito le Angeliche. Il Burigozzo così ne scrive962: Si vedono certi preti con abito abietto, con una berretta tonda in testa, e tutti senza capelli e tutti vestiti a un modo, vanno con la testa bassa et habitano tutti insema verso Sant'Ambrosio (loro primo ricetto), e lì dicono che fanno li suoi offizi, e lì viveno de compagnia, e sono tutti gioveni.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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