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      (1602) Col tenere l'esercito forte, pronto e sotto buoni ordini serbò in credito le armi spagnuole; acquistò il Finale e la piccola, ma allora importante città di Monaco; e ricuperò Novara, che trovò ipotecata al duca di Parma. (1603) I Grigioni, che già stavano sotto la protezione della Francia, essendosi collegati co' Veneziani, eccitarono la di lui gelosia; egli fece appoggio di molto apparato militare alle negoziazioni, e quasi all'estrema sponda del lago di Como, di fronte alla Valtellina, fece erigere un forte (1604) chiamato dal di lui nome, che, dopo di aver servito talvolta come prigion di Stato di minor ordine a comodo de' lontani padroni, fu demolito nel 1797. Con questi modi ridusse i Grigioni ad accondiscendere ad un accomodamento, che fu segnato in Milano dai loro deputati, e garantito dagli Svizzeri. Reso più libero dalle cure esterne, attese a procurare l'ornato della città. Fra le disposizioni di questo genere eseguite sotto il suo governo si noverano il riattamento della strada che dal palazzo di giustizia conduce alla real corte, e che ha ancora il nome di Strada Nuova, e la ricostruzione di quel palazzo. (1605) Egli volle che la memoria di queste opere fosse tramandata alla posterità con due iscrizioni, nelle quali il gusto ampolloso del secolo sembra aver preso i suoi colori dallo stile orientale. Leggesi nella prima che il governatore aperse quella via dalla reggia al pretorio, per rendere più facile e certo l'accesso e il ritorno dalla giustizia alla clemenza1047; e nell'altra, che il governatore stesso, vincitore dell'esterna guerra e domatore invitto della guerra domestica, amabile colla destra, formidabile colla sinistra, regnando Filippo III, potentissimo re delle Spagne, pose di fronte le porte delle carceri alla regia corte, perché l'occhio del principe vigilante è la più fida custodia della giustizia1048. Rimase senza titolo onorifico un altro beneficio probabilmente procurato dal conte di Fuentes, la donazione fatta dal re alla città di Milano della vasta casa che oggidì chiamasi il Broletto, e altre volte fu del conte di Carmagnola1049. Essa era allora destinata ad uso di pubblici granai; ivi nel 1714 venne collocato il banco di Sant'Ambrogio, e circa l'anno 1772 vi si trasferì il consiglio generale, il tribunale di Provvisione, e tutti gli uffici civici, che prima stavano alla Piazza de' Mercanti.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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