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      Dai ministri parimente odiato, perché parendo loro in questa guisa d'essere da lui offesi nella riputazione, alcuni ancora, sentendo il danno de' propri interessi, alienano gli animi da lui; et se bene scopertamente et dincontro non puonno offenderlo, tuttavia quest'odio pubblico s'interna in maniera nei petti loro, che poi quasi naturalmente gli vanno difficoltando tutti i negozi, et gli praticano contro, tanto in materia di stimazione et gusto, quanto nella sostanza delle cose. Finalmente questo stesso fatto di che parliamo, mette i tribunali et ministri in vilipendio et mala opinione appresso a' sudditi, i quali quasi col testimonio del governatore gli stimano mali huomini et con l'esempio suo li dispregiano: dal che nascono pessime conseguenze nella repubblica. Laddove, contentandosi (parlo per ordinario) il governatore della soprintendenza, del riprenderli e castigarli quando inciampano, et frattanto honorarli et ben trattarli, et lasciar correre i negozi a' suoi tribunali, viene a tener bene accordata quest'armonia civile. Del resto la giustizia hoggidì potrebbe essere meglio amministrata, poiché, non havendo molti officiali le parti che bisognano a chi maneggia la repubblica, non è maraviglia che i giudicii hanno tardissima espedizione. I giudici s'allontanano senza rispetto dalle leggi et statuti, et giudicano quasi per loro opinione. Non vale alcune volte l'autorità delle leggi e la dottrina, poiché si vince piuttosto con arti et ambiti machinati, che per buona guerra di giustizia, et si può dubitare che appresso ad alcuni più valga l'avidità della pecunia, che il piacere che nasce dall'azione virtuosa.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182