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      Et è sempre stata cosa certa appresso ai savj che chi perviene ai magistrati per male arti, cerca l'oro come pasto dell'avarizia, quasi rimborsandosi di quello che ha speso per ottenerlo; laddove l'uomo giusto et retto stima le leggi et la giustizia, et l'esercita virtuosamente, quasi per rimunerare il principe
      dell'honore che gli ha fatto colla collazione della giurisdizione. Dalle cose di sopra dette è seguìto nel governo suo, che molti intimiditi e disgustati da lui non pensavano né curavano il servitio di sua maestà, né del pubblico, e godevano degli errori che gli vedevano commettere. Così quell'uomo saggio, il senatore Giambattista Visconti, tanto più stimabile quant'erano allora più rare ed oscure le cognizioni di Stato. Se il passo surriferito mostra il profondo politico, ne produrrò un altro a far prova del suo retto pensare in uno de' punti disputati della pubblica economia, l'annona granaria; ed eccone l'occasione. Nel decennio in cui governò il conte di Fuentes, fu una costante fertilità. Tuttavia egli volle imbarazzarsi nel fissare il prezzo de' grani, inclinando a tenerlo sempre più basso. Questa violenza, fatta pure senza specie di bisogno alla libertà delle contrattazioni, porse argomento al senator Visconti di così ragionare: Circa al prezzo et valore ho sentito uomini savi e molto versati in questa materia affermare che non è bene né utile in comune che si riduca a gran viltà, et io ne son persuaso, imperciocché questa viltà di prezzo è dannosa alla maggior parte de' sudditi.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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