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      Provvedimenti che più generalmente ottennero la pubblica soddisfazione, furono la sistemazione de' dazi e l'erezione delle scuole normali. La prima, contro il solito, procedette per gradi, e non fu fissata che dopo lunghi e maturi esami; durò quindi più che ogni altra. Si fece precedere l'abolizione dei dazi intermedi tra i territorii dell'una e dell'altra città; si soppressero varie minute gabelle locali, di sostratico, di pascolo, sui quadrupedi, detta della dogana viva, su molti prodotti indigeni, sulle manifatture, sui pellami, sulle telerie, sul sapone, sui nastri e perfino sugli zolfanelli1167. Fu quindi pubblicata una nuova tariffa daziaria, con lo stabilimento di un dazio unico e la libertà dell'interna circolazione delle merci1168. L'istruzione elementare erasi in addietro abbandonata alla tirannìa de' pedanti; si volle rendere ragionevole, più generale ed uniforme; il che si ottenne colle scuole normali, benché abbiasi voluto fare una distinzione tra il povero e il facoltoso, prescrivendo per quest'ultimo. l'obbligo di un meschino annuo pagamento1169, abrogato poscia nel 1791. Non furono trascurati l'ornato e la decenza della città, e ciò che spetta alla polizia amministrativa. Le case furono numerizzate, le lampade dell'illuminazione poste per le strade, formato un giardino pubblico dove prima era il ritiro delle Celestine. La libera circolazione ed esportazione de' grani fu proclamata e regolata1170. Non meno le farmacìe, che l'esercizio della medicina e della chirurgia ebbero una nuova sistemazione1171. Con saggio intendimento fu deciso di togliere la mendicità questuante, ma non si provvide a sufficienza per renderla operosa.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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