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      III, p. 422.
      142 Inoltre l'arcivescovo di Milano, per autorità imperiale godeva alcune altre rendite cospicue: sulle strade regie, da qualunque parte del contado si uscisse, avea un pedaggio, e qualunque volta entrava uno straniero a cavallo, o in cocchio o a piedi, pagava il censo al gabelliere dell'arcivescovo, o piuttosto ad innumerabili gabellieri, e l'arcivescovo era tenuto a far custodire i passi, e tutti coloro che alcun danno sostenuto avessero entro il territorio, risarcire dovea del suo di tutta quella somma alla quale fossero stati apprezzati i danni. Flamma, Chronic. Mediolan., p. 227.
      143 Oltre il consueto abusar del dominio della città. Arnulph., cap. 10.
      144 Ai tempi di Ottone imperatore primo, Bonizone... come duce stabilito per facoltà ricevuta dall'imperatore, reggeva col suo governo il castello. Landulph. Sen., lib. 2, cap. 17.
      145 Sia tenuto ad alimentare cento poveri, e per ciascun povero dia un mezzo pane e lardo per companatico, ed una libbra di cacio tra quattro ed uno staio di vino.
      146 Comperino pesci, affine di ristorarsi col cibo e rallegrarci ogni anno nel giorno anniversario della morte di essi Falkerodo monaco e Giovanni prete, per suffragio delle anime loro, che ad essi procuri gaudio e salute dell'anima. Giulini, tom. III, p. 81.
      147 Affinché essi luminari risplendano per la di lui anima. Giulini, tom. III, p. 377 e 465.
      148 E faccia ardere nella quadragesima maggiore sopra la sepoltura del fu di lui genitore Andrea. Giulini, tom. IV, p. 271.
      149 Dissert.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
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