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      Med. Æv., tom. V, dissert. LIX.
      150 Per cagione del retto giudizio che su le cose già nominate pronunziammo tra esso e Riccardo. Dissert. Med. Æv., tom. IV, p. 197.
      151 Giulini, tom. II, p. 337.
      152 Le facoltà della Chiesa e molti benefizi ancora dei cherici distribuì ai soldati. Arnulphus, cap. 10.
      153 Promettendo a quelli tutte le pievi e tutte le dignità e gli ospedali, che i maggiori ordinari ed il primicerio dei decumani e gli arcipreti e Cimiliarchi delle chiese di questa città godevano, asserendo con giuramento, e consolidando un patto così detestabile. Landulph.. Sen., lib. 2, cap. 18.
      154 Rerum Italic. Scrip., tom. IV, p. 121.
      155 Degli uffizi dei ministri.
      156 Che dirò della monogamia de' sacerdoti? Mentre un solo connubio è loro permesso, e non mai ripetuto; e questa è la legge di non passare a seconde nozze. Landulph. Sen., lib, I, cap. II.
      157 Ma a che parlerò io della castità, quando si permette un solo, non ripetuto, connubio? E adunque nello stesso matrimonio è posta la legge di non rinuovarlo. Sancti Ambrosii Opera, edit. Maurin., Paris, 1686, tom. II, Column. 66 B.
      158 Maestro delle virtù è adunque l'apostolo il quale insegna doversi redarguire con pazienza anche i contraddicenti, siccome quello che ingiugne che l'uomo sia sposo di una sola donna, non già perché totalmente escluda il non coniugato, (perciocché questo è al di là della lettera del comandamento), ma perché, colla castità coniugale, goda della grazia della sua assoluzione, giacché nel coniugio non vi ha colpa, ma legge.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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