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      IV, p. 423
      240 Sia fatto, sia fatto.
      241 Giulini, tom. V, p. 260.
      242 Giulini, tom. V, p. 485.
      243 Giulini, tom. V, p. 403.
      244 I Pavesi e i Milanesi stabilirono e giurarono tra di loro patti i quali ad alcuni sembrano essere stati troppo contrari alla maestà imperatoria ed all'autorità apostolica; avendo que' cittadini giurato tra di essi di conservare le persone loro e i loro beni contra qualunque mortale nato o nascituro.
      245 Anselmo di Buis, arcivescovo milanese, quasi ammonito per autorità apostolica, studiossi di radunare dalle diverse parti un esercito, col quale si impadronisse del regno babilonico, e con questo avvisamento prevenne la scelta gioventù milanese, perché le croci assumesse e cantasse la canzone di Ultreja, ultreja. E alla voce di quest'uomo prudente, uomini di qualunque condizione per le città de' Longobardi, per le ville e per le castella, pigliarono le croci e cantarono quella canzone di Ultreja, ultreja. Landulph. Jun., cap. 2.
      246 Giulini, tom. IV, p. 430.
      247 Contra la terra Coritiana, che è la patria dei Turchi.
      248 Alla voce di quest'uomo prudente.
      249 Rer. Italie. Script., tom. V, p. 476.
      250 Tu pure, col naso e le orecchie tronche per il nome di Cristo, sei più lodevole, giacché hai meritato di giugnere a quella grazia che da tutti dee desiderarsi, e colla quale, perseverando sino all'estremo, dai santi non differisci. Sminuita è veramente la integrità del tuo corpo ma l'uomo interno che di giorno in giorno si rinnova, ha ricevuto grande incremento di santità; più brutta è la forma visibile, ma più bella è divenuta l'immagine di Dio, che è la forma della giustizia.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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