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      Che anzi, siccome nelle cose avverse non si avviliva, così ancora nella prospera fortuna fu sempre modestissimo, e gli altri tratteneva da qualunque ingiuria o contumelia. Né questo invero è strano, mentre a tutti egli stesso porgeva l'esempio, e avendo questo grandissima forza, d'uopo non era che facesse uso di gastighi.
      688 Ma oserei certamente affermare che, dopo Giulio Cesare nissun uomo troverassi avere avuto l'Italia, che a buon diritto si potesse col solo Francesco Sforza paragonare. Il quale per verità, vinto avendo sempre, né mai essendo stato vinto, finì i suoi giorni in modo che a tutti non meno lasciò un vivo desiderio, che un retaggio di lagrime. Rer, Italic. Script., tom. XXI, col. 779.
      689 Corio.
      690 Nella mia raccolta ho alcune monete di Milano che portano il nome d'entrambi.
      691 Francisci Cicerei Epistolar., vol. II, p. 174, Mediol. 1782, stampa dell'Imp. Monast. di Sant'Ambrogio.
      692 All'anno 1469.
      693 All'anno 1473.
      694 Gli scrittori oltramontani conservano una memoria favorevole del re Mattia I. È da essi risguardato come un principe generoso, guerriero, politico, religioso, amico delle belle arti, uomo colto; ed a lui si attribuisce la biblioteca di Buda, corredata de' migliori libri greci e latini. Il Corio però narra avvenimenti accaduti ai suoi tempi e pubblici.
      695 Di questo Cola Montano si trova nell'archivio pubblico un contratto ch'ei fece l'anno 1473 il 6 d'agosto, rogato dal notaro Antonio Zunico. Il contratto è con uno stampatore tedesco di Ratisbona chiamato Cristoforo, ed ha per oggetto una società per istampare.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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