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      Perciò, chiunque brama continuare nel mio servigio nei dicasteri aulici ed in provincia, come presidente, vice-presidente, cancelliere, consigliere, capitano circolare, intendente, ec., tanto nell'economico, come nel civile o militare, dovrà esattamente uniformarsi ai seguenti miei ordini:
      1° Ciascuno d'ora innanzi, giusta il confidatogli dipartimento, dovrà rilevare nei registri tutte le sovrane Normali e Risoluzioni, raccoglierle e leggerle con quello studio e con quella attenzione che basti per impossessarsi del vero e legittimo loro senso e degli oggetti a cui tendono.
      2° L'esperienza ha già pur troppo provato che non pochi, in vece di cercare nelle sovrane Risoluzioni il sostanziale e di penetrarne il vero senso, spiegarlo secondo le massime generali d'equità e sollecitarne l'eseguimento, le prendono in senso opposto, senza domandarne le opportune spiegazioni, e renderne intese le persone che vi potrebbero contribuire; anzi per lo contrario a queste si rilasciano istruzioni senza principio, oscure ed ineseguibili, non considerando che il sovrano co' suoi ordini palesa semplicemente le sue massime e i suoi sentimenti, e che i dicasteri aulici e provinciali sono espressamente costituiti per meglio spiegare i di lui voleri, e mettere in pratica tutti quei mezzi che tendono al loro più sollecito ed accurato adempimento. Se a questa indolenza non si ponesse riparo, sarebbe non solamente inutile, ma anche assai dannoso alla economia dello Stato il mantenere tanti dicasteri aulici e provinciali, e tanti subalterni a sì gravi spese, non per altro che per produrre maggiori confusioni, ed arrestare piuttosto che promuovere l'amministrazione degli affari.


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Storia di Milano
di Pietro Verri
pagine 1182

   





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