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      Io mi son confessato da te e detto che avevo furato e furavo, e tu non puoi in modo alcuno ridirlo". Il povero frate, considerando che ser Ciabattella diceva il vero, raffrenò la voce; e lui con li coltelli se li levò davanti.
     
     
      [59r] LIBRO QUARTO
     
      Essaminando qualche volta tra me medesimo quanti sieno li affanni, le turbolenzie, le guerre e pericoli ne' quali si truova non solo la città nostra, ma tutta Italia, e non solo Italia, ma quasi tutto il paese di che abbiamo cognizione, ho pensato non solo lasciare lo scrivere, ma omettere ogni altra cosa della quale potessi pigliare piacere alcuno. Ma meglio a quello che è passato pensando e per la mente rivolgendolo, ho conosciuto in ogni età quasi queste medesime cose essere successe; e poi che il mondo fu creato, non esser mai stato pacifico, ma sempre inquieto.
      E mettendo da parte l'antiquità delli Egizi, Assiri e Medi, quelle republichette di Grecia e Lacedemone e Tebe e Atene e tante altre sempre stettono in risse e contenzione e sempre l'una consumò l'altra insino che si destrussono. Alessandro Magno grande briga al mondo dette, più popoli in servitù ridusse, molte provincie guastò.
      Cominciorno poi e' Romani, che alla misera Italia, alla afflitta Grecia, all'Asia, all'Africa, a' Galli, a' Germani et a molte altre nazione furono per molti anni flagello durissimo. E quando furono cresciuti, nacquono tra loro le guerre civili, che furono causa che, in Italia et altrove, molte città a sacco e fuoco andorono, e che molte meschine verginelle in servitù fussino condotte.


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





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