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      Il Papa, intendendo le preparazioni di Francia, stava molto ambiguo che partito dovessi pigliare. Et essendoli preposto che dovesse dare per donna a Giuliano, suo fratello, Filiberta, sorella del duca di Savoia, la quale era sorella della madre di Francesco che avea grande auttorità a presso al figliuolo, inclinando molto Giuliano a detto parentado, come nobilissimo, vi consentì ancora lui, benché non li pareva conveniente perché conosceva tirarsi dietro spesa insopportabile. Pure stimava, da altra parte, di potere per questo mezzo ritenere il Re, con le parole, dal venire in Italia e, quando non lo ritenesse, se bene li fusse contro, trovare nella vittoria più facili condizioni.
      Stette il Papa così dubio qualche settimana perché, accostandosi a Francesco, vedeva che, se era vincitore, restava a sua discrezione e, se perdeva, conosceva che ne seguiva la ruina sua manifesta, et esserci ancora un'altra cosa: che il Re potea farlo scoprire e poi non volere o non potere passare, e lui trovarsi solo in preda de' collegati. Nello accostarsi alla Lega conosceva che, quando avesse vinto, non lo poteva tanto offendere, perché erano più collegati et era impossibile tirassino tutti a uno segno, e, se uno lo volesse offendere, l'altro lo difenderebbe. Ma dubitava assai che la Lega non avesse a succumbere perché considerava il medesimo ch'el Re, che queste leghe di pezzi non fanno mai cosa buona.
      Aggiugnevasi che lo Imperatore e re Ferrando non erano in Italia e, come lo avevano imbarcato, poco penserebbono alla guerra et a lui resterebbe il pensiero e di contentare i Svizzeri e della maggior parte delle altre spese che si avessino a fare.


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





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