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      I Veniziani ancora vi mandorono uno secretario per fare il medesimo effetto. Enrico, re d'Inghilterra, dubitando della troppa grandezza di Cesare e malcontento di lui perché, avendoli dato più volte intenzione di tôrre per donna la figlia, aveva dipoi tolto la sorella del re di Portogallo, mandò ancora suoi uomini a sollecitare Francesco al non osservare. El quale arrivato a Bordeos in Guascogna e quivi trovato la madre e buona parte de' signori del regno e l'imbasciadori e secretari sopradetti, concluse subito lega col Papa e Veniziani per fare una gagliarda guerra a Cesare, acciò li restituissi i figli senza [47v] darli il ducato di Borgogna.
     
      Biasimano alcuni Francesco in questo atto di poca fede, et a me pare che egli facessi il più generoso et eccellente atto che sia stato fatto da principe alcuno, non solo a' nostri tempi, ma molte centinaia d'anni sono. Né lo voglio difendere con quella ragione comune e vulgata, che è verissima, che li patti fatti in carcere sono fatti per timore e però non vagliono e non si debbono osservare. Ma tutti li uomini sono ubrigati prima a Iddio e poi alla patria. Francesco conosceva che, se egli non era libero, la patria sua andava in precipizio e destruzione. E fece cosa molto conveniente a promettere assai con animo di non osservare per potersi trovare a difendere la patria sua.
      Né si può dire che egli promettessi perché lo stare ritenuto e quasi in carcere li rincrescessi, perché, se l'avessi fatto per questo, non meriterebbe commendazione, perché l'uomo debbe prima aspettare la morte che mancare di fede.


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Scritti storici e politici
di Francesco Vettori
pagine 412

   





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